«Vino e prospettive di ottimo livello»

AGRICOLTURA e pesca: qual è il termometro della situazione nella provincia? Presente e futuro nelle parole di Paolo Campocci, direttore Coldiretti di Genova e della Spezia.
Quali sono i settori strategici nella provincia?
«Sono tre le aree strategiche: il settore vitivinicolo, quello olivicolo e la pesca. Per il primo, le notizie sono ottime: in alcune aziende c’è stato un aumento della produzione pari al 20%, la qualità del vino è alta e le prospettive sono interessantissime, essendo ormai considerato un prodotto di pregio. Inoltre, il decreto ministeriale che ha aumentato la soglia minima dei diritti di impianto da 15 a 30 ettari, modifica arrivata anche grazie al nostro impegno, è un’ulteriore buona nuova. Se questo è il settore che è andato meglio, per l’olivicoltura, invece, il 2023 è stata un’annata terribile: a causa della siccità e della Cecidomia, arrivata dalla Toscana, le produzioni sono risibili, con un calo fino all’80% e i prezzi dell’olio sono arrivati alle stelle. Per quanto riguarda la pesca, nella nostra provincia i mitili hanno subito perdite consistenti a causa delle orate, anche in questo caso fino all’80%; per quanto riguarda il pescato, invece, non di registrano variazioni significative».
E dove si va e qual è l’impegno di Coldiretti?
«Il settore agricolo va aiutato, vanno create nuove filiere: stiamo lavorando tanti per creare poli di vendita diretti per le imprese, avvieremo interlocuzioni con l’amministrazione della Spezia per lanciare in primavera il primo mercato di Campagna Amica, essendo l’unica città in Liguria che ancora non lo ha. Unirà la filosofia del km 0 alla vendita diretta, evitando speculazioni; sarà settimanale, all’aperto e non andrà in concorrenza con i commercianti. Inoltre, continueremo con tavoli tematici che stiamo portando avanti, come quello per risolvere il problema della fauna selvatica».