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Risorsa-acqua: «Investimenti per 100 milioni e lotta alle perdite»

«Strategici gli interventi su rete fognaria, depurazione e sistemi digitali»
di Lisa Ciardi

«IL 2023 SI E’ CHIUSO con un bilancio assolutamente positivo. Il valore degli investimenti realizzati è superiore ai 100 milioni, un dato che conferma la nostra capacità di investire nelle infrastrutture pubbliche». A fare il punto è Nicola Perini, presidente di Publiacqua Spa, società che gestisce il servizio idrico integrato in un territorio che interessa 4 province (Firenze Prato, Pistoia e Arezzo) per 46 comuni serviti e un terzo della popolazione regionale (circa 1,3 milioni di abitanti).

Presidente, quali i traguardi raggiunti?

«In primis l’uscita dalle procedure d’infrazione europea per il mancato adeguamento alla normativa sulla depurazione. Un obiettivo che siamo fieri di aver raggiunto, grazie anche alla collaborazione dei Comuni. Tra gli investimenti più importanti, il completamento del sistema fognario e depurativo di Pistoia (25 milioni di euro) e di quello depurativo della Piana Fiorentina (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Firenze, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa) per il quale, dal 1985, sono stati investiti 300 milioni di euro. E ancora gli interventi su Castelfranco Piandiscò, Reggello, Borgo San Lorenzo, Tavarnelle e San Casciano Val di Pesa, dove è in ultimazione, ma già operativo, il nuovo depuratore di Ponterotto e dove è stato rinnovato il sistema fognario del capoluogo (19 milioni di euro). Investimenti realizzati da un’azienda la cui concessione scade tra pochi mesi, il 31 dicembre 2024, contraddicendo l’idea che, negli ultimi periodi di concessione le società non investano. Stiamo andando avanti anche su digitalizzazione e sicurezza dei lavoratori. Sportello digitale, bolletta web e uso dell’intelligenza artificiale, con l’assistente digitale Noa, intendono facilitare il rapporto coi cittadini. L’apertura di uno spazio dedicato al training dei nostri operativi, con realtà virtuale, App e simulatori, sono altri progetti concreti. Tutti questi risultati sono stati ottenuti tenendo sostanzialmente invariate le tariffe dal 2018, sotto i livelli di inflazione».

Quali problemi restano, a partire dalle perdite?

«Il lavoro di chi gestisce un acquedotto, specialmente su un territorio disomogeneo e complesso come il nostro, pone sempre nuovi traguardi. La dispersione idrica è il problema, non solo per Publiacqua ma a livello nazionale. Gli investimenti sul Pnrr ci aiutano ad accelerare quanto stiamo già facendo. L’obiettivo del progetto Pnrr, finanziato per 50 milioni di euro su un costo di 67, è aggredire le perdite nei 12 Comuni in cui risiede la maggior parte della popolazione e si ha la maggiore dispersione. Lo faremo con varie azioni (digitalizzazione della rete, installazione di contatori smart, realizzazione di nuovi distretti, sostituzioni di reti vetuste) con l’obiettivo di recuperare ben 23 milioni di mc di acqua, equivalente a un terzo di Bilancino. Sul fronte perdite però stiamo già lavorando da anni, tanto che dal 2016 ne abbiamo ridotto la media di oltre nove punti percentuali: oggi sono sotto la soglia psicologica del 40%; l’obiettivo è arrivare sotto il 30%».

Fontanelli: continuano a riscuotere il consenso dei cittadini? Pensate di incrementarli?

«Il successo dei fontanelli è testimoniato dal fatto che ne abbiamo già installati 123 e che, dal 2017, hanno erogato circa 300 milioni di litri di acqua. La richiesta è continua e cercheremo di soddisfarla, nel rispetto delle risorse disponibili».

Ma sono tante le iniziative per la collettività.

«Publiacqua negli ultimi anni ha dato supporto a realtà culturali, sociali, sportive ed ambientali attraverso bandi specifici (Cultura, Sport, I Care, Ambiente – Cammini dell’Acqua), sostenendo 160 soggetti e progetti con 930mila euro e fornendo 43 contributi diretti ai Comuni per altri 110mila euro. A questo ha aggiunto interventi che, attraverso l’Art Bonus, hanno consentito di restaurare la Grotta degli Animali della Villa di Castello a Firenze, tre storiche fontane e la Gualchiera di Coiano a Prato, la Fontana Campari a Pistoia, le aree monumentali del giardino di Carraia a Firenze e i lavatoi di piazza Ghiberti a Pelago. Andremo avanti anche nel 2024».

Uno dei temi caldi delle ultime estati è stata la siccità, ma a livello idropotabile non ci sono stati grandi problemi: possiamo stare tranquilli?

«La situazione è sotto gli occhi di tutti, con temperature generalmente sopra la media e precipitazioni concentrate e poco efficienti per l’approvvigionamento idrico. È uno scenario a cui dobbiamo abituarci – come ha dimostrato purtroppo anche l’alluvione di novembre – e le strategie di gestione dell’acquedotto si stanno modificando di conseguenza. L’anno passato, pur in presenza di una siccità importante, i nostri cittadini non hanno subìto disagi e faremo in modo che accada anche la prossima estate».

In queste settimane va avanti il dibattito sull’acqua pubblica e sull’ingresso nella multiutility. Cosa ne pensate?

«La multiutility è un’opportunità per il territorio. Gli obiettivi che i soci intendono raggiungere con l’aggregazione dei diversi servizi parlano non solo di efficienza ed efficacia, ma anche di valorizzazione delle esperienze maturate. L’acqua è un bene prezioso che deve essere gestito in quanto tale. Publiacqua oggi e domani investirà risorse per garantire lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche, mantenendo le tariffe a livelli socialmente sostenibili, consolidando gli aiuti già esistenti per le fasce più deboli. Un patrimonio collettivo, perché l’acqua è un bene pubblico».