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TCA Spa, dall’oro al platino. Scarti industriali che tornano preziosa materia prima

Azienda leader che offre il servizio completo nel recupero dei metalli provenienti dai diversi cicli produttivi
di Olga Mugnaini

DA mezzo secolo la TCA di Arezzo offre un servizio completo di recupero metalli preziosi. Un’attività che nasce da capacità imprenditoriale e da intuizioni difficili da immaginare 50 anni fa. Come al solito la storia di un successo aziendale è la storia di persone, capaci di dedicare impegno e cuore al loro lavoro. A raccontare cosa era e cosa è diventata la TCA è il suo direttore generale Tommaso Chiarini, che pesca dai racconti, dai ricordi e dal suo presente.

Che cosa vede se guarda indietro?

«Non ero ancora nato il giorno in cui mio nonno Pasquale Turchetti, e altre due grandi persone come Simone Tavanti e Santi Rossi, si sedettero a un tavolo di casa, si strinsero la mano, per dirsi con un gesto ciò a cui avrebbero riservato il proprio sguardo e il proprio tempo, da lì in avanti. Era qualcosa di utile, qualcosa che mancava, che serviva a chi stava facendo economia allora e all’economia che stava per esplodere, come oggi sappiamo».

Quale fu il primo passo?

«Grazie ai racconti e ai giorni passati qui dentro, so che cosa sia stato per loro, il comprendere che, fondendo le proprie capacità e competenze, materie prime molto preziose, avrebbero creato un qualcosa di valore, le basi della TCA di oggi. Passarono pomeriggi a discutere sulle opportunità di metterle insieme, TCA Srl e Metalchimica Srl, e far nascere Tca SpA, per fare sì che le imprese orafe avessero un servizio completo di recupero metalli preziosi, allora offerto in modo frammentato, dalla sola UnoAerre e da qualche azienda europea».

E oggi, cos’è la TCA?

«Tra meno di 3 anni la nostra impresa compirà 50 anni. Dedicano impegno e passione a TCA oggi 143 persone, nelle nostre 3 filiali di Arezzo che è la sede principale, e di Vicenza e di Valenza, ad Alessandria. Lavoriamo con industrie di ogni settore, che usano metalli preziosi, in tutto il mondo. Negli anni abbiamo affinato la tecnica e la tecnologia, cercando sempre più qualità ed efficienza. E oggi disponiamo di certificazioni e accreditamenti, che solo pochissime imprese nel mondo sono state capaci di conseguire».

Cosa ha significato prendere il testimone di questa avventura?

«Vuol dire proseguire una storia di servizio e costruzione di valore, è una grande opportunità, un orgoglio per tutti noi che ne facciamo parte, ed entrambi vanno vissuti con responsabilità, ancora più grande».

Cosa fa TCA oggi?

«Recuperiamo oro e argento di qualità LBMA, della massima purezza, Palladio, Platino con purezze accreditate LPPM sia per i metalli che per la spugna, e Rodio. Siamo un partner di processo che esegue il ciclo completo di recupero e affinazione e i nostri clienti possono delegare con fiducia parte o l’intero ciclo di recupero. Recuperiamo materia prima da materiali di diversi settori. Ciò è molto importante oggi, perché la complessità degli scarti industriali da recuperare è cresciuta. Il nostro banco metalli nasce come servizio a completamento delle attività di recupero offerte ai clienti. Negli anni, questa funzione ha ampliato la platea e oggi, serve non più solo i produttori industriali ma anche banche italiane e internazionali».

Quali scarti lavorate?

«Sono di vario tipo: ceneri alto e basso grado, verghe, catalizzatori esausti, fanghi. Riceviamo materiali anche da recuperatori che eseguono solo alcune parti del processo, da raccoglitori, oltre che da imprese del manifatturiero e produttivo industriale dei settori più svariati. Imprese orafe argentiere, farmaceutica, elettronica, petrolchimico, odontoiatrico, automotive. I metalli preziosi oggi sono infatti nei processi produttivi di moltissimi degli oggetti della vita quotidiana, nei prodotti e servizi del B2B, per non parlare dell’uso tradizionale nella manifattura del gioiello, dell’eccellenza italiana e internazionale, che sono le origini del nostro servizio».

Cosa vi caratterizza?

«Siamo tra le poche imprese al mondo a saper recuperare materiali low grade, ovvero con un contenuto di metalli preziosi molto basso. Siamo tra i pochi a essere certificati LBMA e LPPM, ovvero i massimi standard di purezza di Oro e Argento, Platino, Palladio. Inoltre, siamo certificati ISO 9001 e 14001 e accreditati RJC perché crediamo nell’importanza di fare business in modo responsabile, tenendo sempre alta l’attenzione su analisi, ricerca e sviluppo. Parole a cui dare sostanza, per fare business, ma che ci servono anche per spostare in avanti la conoscenza su chimica e metallurgia».