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«Per le imprese si prospetta un nuovo anno difficile»

Michele Carloni, presidente Cna Umbria, traccia il bilancio del 2023 e lancia le sfide future: «Preoccupano instabilità internazionali e politiche industriali ancora indefinite»
di Daniele Cervino

«Il 2024 si prospetta come un anno difficile per le imprese, tra instabilità internazionali in aumento, l’Unione europea che appare sempre più debole e politiche industriali nazionali che, ad oggi, nonostante la legge di Bilancio approvata dal Parlamento, appaiono ancora indefinite». A sottolinearlo è Michele Carloni, presidente CNA Umbria, che fa il punto sull’anno appena trascorso e lancia le sfide future. «Il 2023, nonostante i timori iniziali, si è chiuso tutto sommato in modo positivo in quasi tutti i settori, a cominciare dalle Costruzioni, dal manifatturiero e dal Turismo – spiega il presidente Cna Umbria –. Lo si è visto anche dai dati dell’occupazione, tanto è vero che la mancanza di manodopera si conferma come uno dei maggiori problemi delle imprese. Un tema, questo, che dovrà essere affrontato una volta per tutte, contestualizzandolo in uno scenario più ampio che tenga conto dell’andamento demografico del Paese e del processo di denatalità in atto».

«Nonostante l’annata positiva, però, le imprese continuano ad avere difficoltà nella programmazione dell’attività a medio-lungo termine. È vero che, nel 2024, le prime risorse del Pnrr che arriveranno in Umbria cominceranno a trasformarsi in appalti, per cui le imprese del settore delle Costruzioni potranno in parte recuperare nei cantieri delle varie opere pubbliche ciò che perderanno in termini di opportunità dalla riduzione dei bonus sulla casa e dall’abrogazione della possibilità di cessione dei crediti. Così come è altrettanto vero che la recente manovra Remix varata dalla Giunta regionale, con bandi commisurati alle diverse dimensioni d’impresa, rappresenta uno stimolo importante agli investimenti, sebbene l’aumento del costo del denaro registrato durante tutto il 2023, abbia ridotto la propensione a investire che aveva caratterizzato l’ultimo triennio».

Più in generale, però, lo stato d’animo delle imprese per l’anno appena iniziato è di preoccupazione. «Le tensioni a livello internazionale sono cresciute in quantità ed intensità e ancora non siamo in grado di capire quali ne saranno gli effetti sull’economia, a cominciare dai possibili aumenti del costo delle materie prime e dell’energia – continua nell’analisi Michele Carloni –. L’altro aspetto di incertezza rappresenta l’indeterminatezza delle misure che il Governo intende mettere in campo in materia di politiche industriali per sostenere la crescita del sistema imprenditoriale. Pertanto quello che auspichiamo per il 2024 è che, a livello nazionale, si metta mano al più presto alla complessiva ridefinizione di tutti i bonus casa, compresa la reintroduzione della possibilità di cessione dei crediti che, come abbiamo detto più volte, rappresenta l’unica strada per consentire anche alle famiglie meno abbienti di procedere al miglioramento delle prestazioni energetiche delle abitazioni, come peraltro ci chiede l’Unione europea».

L’altro auspicio – conclude il presidente Cna Umbria – è che quello che «il Governo ha denominato come il nuovo Piano Industria 5.0, si riempia a breve di contenuti, traducendosi in misure e incentivi ad hoc anche per l’artigianato e le micro, piccole e medie imprese. Infine, un tema centrale sarà quello dell’accesso al credito e la necessità di adottare strumenti adeguati alle esigenze del sistema imprenditoriale, senza dimenticare che i due maggiori driver per la crescita continueranno a essere la sostenibilità e la digitalizzazione, sui quali sarà necessario aprire un confronto con la Regione volto a ridefinire le misure più utili a facilitare il processo di innovazione in atto tra le imprese ».