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«Le nostre priorità: accesso al credito e infrastrutture fruibili senza nuovi pedaggi»

Luca Tonini, presidente Cna regionale: «Danni enormi dopo l’alluvione di novembre. La politica deve rispondere»
di Fabrizio Morviducci

Presidente Luca Tonini, lei guida la Cna regionale toscana. Iniziamo con un bilancio. Che anno è stato il 2023 per l’artigianato Toscano?

«L’anno appena trascorso era cominciato con grandi aspettative. Tutti gli operatori avevano previsto buoni risultati nel primo vero anno di attività dopo la pandemia. Purtroppo, già alla fine del ’22, erano arrivati segni contrari. Intanto l’aumento dei costi dell’energia che ha messo in crisi tutte le aziende energivore, in particolare le più piccole. Le nostre imprese artigiane, hanno risentito fin da subito di questo aumento indiscriminato. Tuttavia il sistema ha retto fin quando, a causa dell’inflazione, la Bce ha alzato i tassi del denaro. Non abbiamo mai condiviso le politiche della Banca Centrale Europea, soprattutto l’idea che per fare abbassare inflazione bisogna abbassare i prezzi. Non funziona, soprattutto non funziona il raffronto con gli altri stati dell’Unione. Le imprese italiane ancora oggi pagano in media il 30% in più di energia rispetto ai colleghi europei. La fine dell’anno è stata ugualmente difficile: prima le guerre in Medio Oriente poi, per non farsi mancare nulla, in Toscana abbiamo avuto anche l’alluvione, per di più in un territorio dove si produce la parte più importante del Pil della Toscana. Il comparto moda ha subìto molto e ancora oggi non siamo in normalità, tanto che diverse aziende rischiano di non ripartire e quelle che sono riuscite a ripulire i magazzini, sono in profonda difficoltà».

Uno scenario complesso: per il 2024 ci sono previsioni positive?

«Artigianato e piccola impresa sono sempre stati fiduciosi nell’affrontare il futuro. Puntiamo a ripartire, a creare percorsi di innovazione, a spingere sulla produzione. Per fare questo abbiamo bisogno del sostegno del credito. I dati di Banca d’Italia dicono che c’è contrazione importante; le banche dovrebbero tornare a fare quello che hanno sempre fatto: dare soldi e sostenere le aziende, incentivando le micro imprese e le piccole che rischiano di sparire se non hanno il supporto del mondo bancario. Siamo poi in attesa di capire le evoluzioni nel mondo della monda e pelletteria».

Quanto vi preoccupa la crisi del settore?

«Si parte con fiducia ma con la situazione internazionale l’export ha qualche problema. Speriamo di correggere il tiro nei prossimi mesi. Sappiamo che non è facile; la nostra è una manifattura di trasformazione che guarda molto all’estero. Gli scenari internazionali non ci danno grande tranquillità, perché le tensioni influiscono sull’export».

I prossimi due anni in Toscana saranno caratterizzati da due importanti appuntamenti elettorali, cosa vi aspettate?

«Beh la prima cosa che penso è la coerenza. Nei giorni scorsi a Roma abbiamo avuto un incontro coi presidenti regionali di Cna per discutere una prima bozza di punti programmatici che sottoporremo ai politici. Ma prima di tutto da parte loro ci aspettiamo un atteggiamento costruttivo e collaborativo a fronte delle difficoltà del Paese. Dall’alluvione di novembre, stiamo vivendo una situazione assurda; se la politica non si rende conto che è l’ora di farla finita di fare campagna elettorale sulla pelle della gente, è un problema. Abbiamo incontrato eletti in Parlamento di tutti gli schieramenti. E noi non siamo né in Parlamento né in un talk show, né vogliamo essere tirati per la giacchetta. Cna collabora con giunte e rappresentanti di tutti i partiti politici. Per questo alla politica chiediamo di prendere decisioni che abbiano concretezza. Per fare un esempio: abbiamo comparti che hanno problemi, regioni che tirano l’economia italiana come la Toscana e l’Emilia Romagna che hanno subìto danni enormi per il maltempo sia alle aziende che alle infrastrutture. Che senso ha mettere nella Finanziaria 11 miliardi di euro per il ponte sullo Stretto? Per questo chiediamo concretezza e non campagna elettorale ai nostri politici».

Passando al livello regionale, quali priorità?

«Auspico inoltre che si lavori per dare sostegno ed aiuto alle aziende. Chiediamo sul fronte trasporti di non aumentare i pedaggi autostradali e, soprattutto, di non istituirne di nuovi. Abbiamo bisogno di infrastrutture fruibili e funzionanti e di rimettere a posto in fretta quelle danneggiate dal maltempo. Le aziende artigiane sono il motore della nostra regione chiediamo solo di essere messi in condizione di lavorare al meglio per sostenere per dare il nostro contributo allo sviluppo del territorio ».