Marche, bene Meccanica e Mobili

Anche le Marche sorridono: secondo gli ultimi dati si registra un rilevante balzo del Pil (prodotto interno lordo), +8,5%, nei primi sei mesi dell’anno a confronto con la rovinosa caduta registrata nel primo semestre del 2020 (-13,5%) con il lockdown anti-Covid. Lo ha rilevato l’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia, sede di Ancona, illustrato dal direttore Gabriele Magrini Alunno e da Giacinto Micucci (responsabile centro studi).
Restano comunque incertezze e rischi per la ripresa, comunque, legati in particolare alla disponibilità di materie prime e all’aumento dei prezzi, ma nel complesso le attese sono positive. Potrebbe trattarsi di più di un semplice rimbalzo dopo i crolli causati dalla pandemia: il 53% delle circa 300 imprese (200 industrie e 100 nel settore servizi) ‘sondate’ da Bankitalia ad ottobre prevede infatti un aumento di fatturato nei prossimi mesi, anche se non sono stati ancora recuperati in generale i dati dell’attività pre-pandemia.
A trainare questa risalita nelle Marche, sono i settori della Meccanica, in particolare con impianti e macchinari ad alta tecnologia, del Mobile e dell’Edilizia grazie a Superbonus e ricostruzione post-sisma; in netta ripresa le transazioni immobiliari (+63.3%). Resta fiacco invece il recupero del settore moda, in particolare calzature. In generale le ore lavorate aumentano di due terzi rispetto al primo semestre 2020 e di un terzo rispetto ai primi sei mesi 2019. Il commercio beneficia di un recupero, parziale, dei consumi delle famiglie. In forte espansione il turismo e l’export sale del 20,5%. Sul fronte lavoro segnali positivi per gli occupati ma con prevalenza di contratti a tempo determinato (in particolare nei settori commercio, turismo e tempo libero): le assunzioni nette sono aumentate: sono sette ogni 100 addetti. Cala il ricorso a cassa integrazione e fondo di solidarietà (-29,2%) che ha riguardato l’11% degli addetti (come la media italiana). Restano significative le misure di sostegno: tra Reddito di cittadinanza, Pensione di cittadinanza e Reddito d’emergenza ci sono 25mila famiglie che ne fruiscono (3,9% contro il 7% della media nazionale).
«L’economia marchigiana nel 2021 ha registrato una crescita e un recupero di competitività dopo la crisi dell’anno precedente ». Se però il numero totale di imprese è salito (tra gennaio e i primi di dicembre; da 145.735 a 145.893; +158 aziende) quello delle artigiane (43.092) è sensibilmente sceso: -431 tra gennaio e fine settembre 2021 (2.460 cessazioni e 2.029 iscrizioni). Emerge da un report del Centro studi di Cna Marche. In aumento le imprese del Terziario (+713), forte calo in Agricoltura (-368), Manifattura (-133) e Costruzioni (-71); +17 unità tra imprese in attesa di classificazione dalle Camere di Commercio. Nel Terziario aumentano soprattutto attività immobiliari (+247 unità), professionali scientifiche e tecniche (+243), noleggio e agenzie di viaggio, servizi di supporto a imprese (+180), servizi d’informazione e comunicazione (+95). In calo le attività nel Commercio ( -239) e nei trasporti (-84). Il 2021, ricorda Cna, «sarà ricordato come l’anno della campagna vaccinale ». Le imprese marchigiane «guardano con preoccupazione al futuro, strette tra la recrudescenza della pandemia e la crescita dell’inflazione. Due variabili che potrebbero interrompere nel 2022, la ripresa che c’è stata quest’anno».
Quanto al calo di imprese artigiane, commentano entrando nei dettagli il presidente della Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Otello Gregorini, «è il risultato peggiore tra le regioni italiane. In negativo anche Abruzzo (-148), Molise (-42) e Umbria (-35). Mentre l’artigianato in Italia cresce (+8.698 imprese) ». In difficoltà in particolare le imprese del cratere sismico: «Chiediamo – aggiungono – un rinnovato impegno della Regione e di tutte le istituzioni nel 2022 per sostenere le imprese artigiane e le piccole imprese nel cratere». Nei primi nove mesi del 2021, gli occupati sono aumentati di 2.207 unità (da 484.974 a 487.181). Calano invece gli addetti nel terziario (-3.632); crescono nel manifatturiero (+2.956), nelle costruzioni (+1.943) e in agricoltura (+725). Vola l’export (con l’eccezione del Farmaceutico): +12,7% passando da 7,9 a 8,9 miliardi di euro.