«Il credito razionato porterà al cortocircuito»

«Il razionamento del credito sarà la ciliegina sulla torta del 2023 e si andrà ad aggiungere ai costi energetici e delle materie prime, ai rincari generalizzati dei prezzi e alle difficoltà nel trovare profili professionali adeguati: tutti temi che costituiranno un’emergenza per le micro, piccole e medie imprese umbre anche quest’anno. Infatti, con la guerra tra Russia e Ucraina che non accenna a concludersi e, anzi, rischia di cronicizzarsi, e con un’inflazione a doppia cifra, le prospettive di una recessione sono molto concrete». E’ in sintesi l’analisi di Michele Carloni, presidente Cna Umbria.
Approvvigionamenti energetici ancora problematici per le imprese?
«Lo denunciavamo già la scorsa estate e, sebbene il clima invernale particolarmente mite e l’oculata politica di stoccaggi portata a termine dal precedente Governo ci abbiano finora evitato anche difficoltà di approvvigionamento del gas, i problemi per le imprese – prosegue Carloni – restano tutti sul tappeto, perché i costi di produzione sono lievitati a dismisura, soprattutto per alcuni settori, costringendo alcune attività alla chiusura e altre ad applicare rincari consistenti sul prezzo finale di prodotti e servizi».
Presidente, in questo contesto, cosa preoccupa la categoria?
«Quello che temiamo è che gli alti costi energetici uniti all’inflazione, generino una crisi di liquidità tra le imprese, per giunta in un momento di rialzo dei tassi di interesse destinato a durare che avrà ripercussioni negative sui mutui ma anche sull’accesso al credito, soprattutto per le imprese di dimensioni minori».
Molte aziende denunciano anche difficoltà nel reperire personale: è vero anche per il vostro comparto?
«Un’altra criticità per le imprese è quella della mancanza di personale qualificato, che negli ultimi anni si è acuita molto anche in virtù del progresso tecnologico e della digitalizzazione, con la conseguente necessità di adeguamento e formazione del personale».
Come risolvere questo cortocircuito?
«Sono centinaia, anche in Umbria, le professionalità richieste dalle imprese che non trovano riscontro nell’offerta. Ma per crescere le imprese hanno bisogno di competenze adeguate».
Quali le misure pubbliche auspicate?
«Ottime quelle attuate dalla Regione Umbria per favorire l’autoproduzione di energia da parte delle imprese attraverso incentivi alla realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici sui tetti dei capannoni. Inoltre va sbloccata una volta per tutte anche la questione dei crediti di imposta legati ai bonus edilizi, evitando il crack di migliaia di imprese che si sono trovate con il cerino in mano. Confidiamo che il Governo assuma un impegno in tal senso e che, anche alla luce delle nuove regole europee sulle case green di cui si parla in questi giorni, ripensi le politiche per facilitare la rigenerazione urbana degli immobili, impossibile su larga scala senza misure incentivanti. L’impegno della nostra associazione per il 2023 sarà quello di proporre soluzioni innovative sui temi caldi di cui abbiamo parlato, ma anche sull’internazionalizzazione, ad esempio, in modo da sostenere l’export delle imprese umbre, che ha registrato numeri da record. Ma senza una svolta nella guerra in corso, un rallentamento dell’inflazione e interventi a sostegno dell’economia, la recessione non potrà essere evitata».