CONDIVIDI SU:

«Giù l’inflazione stabilizzando i costi energetici»

Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria: «Anno di passaggio per ammodernare le aziende»
di Donatella Miliani
Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, presidente di Confindustria Umbria

«Nel 2022 la manifattura umbra ha dimostrato un’eccezionale capacità di tenuta in un contesto problematico, segnato da molte emergenze. Se le nostre industrie sono riuscite a chiudere l’anno con risultati migliori di quelli attesi lo si deve – dice Vincenzo Briziarelli presidente di Confindustria Umbria –, alla nostra vocazione produttiva e alla grande capacità di adattamento. Bisogna riconoscere che gli interventi per fronteggiare l’emergenza economica, del governo Draghi prima e Meloni poi, sono stati indispensabili e varati anche dietro la spinta di Confindustria che ha sollecitato l’Esecutivo ad assumere le scelte necessarie in una fase in cui era in gioco la tenuta del sistema produttivo».

Quali le aspettative ora?

«Possiamo guardare con maggiore fiducia al 2023. Decisivo sarà ridurre l’inflazione agendo sulla stabilizzazione del costo dell’energia. Le traiettorie che le aziende devono seguire per restare nei mercati sono nelle nostre corde. I futuri modelli organizzativi dovranno essere caratterizzati da un nuovo equilibrio tra uomo e tecnologia, ambiente e produzione. Il supporto del mercato creditizio sarà determinante per quegli investimenti che sono stati rimandati negli anni scorsi».

Che sostegni auspicate dal governo regionale?

«La politica industriale regionale ha avuto e avrà un ruolo molto importante perché dovrà accompagnare, con le cospicue risorse di cui disporrà, la doppia transizione delle imprese: digitale e ambientale. La nuova programmazione dei fondi comunitari va nella giusta direzione con scelte condivisibili che mettono al centro dello sviluppo regionale il potenziamento della manifattura. Sarà fondamentale allineare il funzionamento della macchina amministrativa agli obiettivi strategici per non creare colli di bottiglia burocratici che frenano l’attività delle imprese. Essenziale l’intervento sui tempi operativi che determinano l’efficacia delle misure. Vale per il capitolo delle energie rinnovabili, così come per le infrastrutture».

Primo obiettivo del 2023?

«Sarà un anno di passaggio da adoperare per rafforzare l’ammodernamento tecnologico e manageriale delle aziende. Il nostro obiettivo sarà di accompagnare le imprese associate nei percorsi di evoluzione sostenibile e digitale dei processi e dei prodotti. In un breve arco di tempo sono accadute molte cose e oggi il mondo è molto diverso. Noi ci stiamo adeguando al cambiamento con nuovi servizi alle imprese. Per questo, con il supporto delle istituzioni, abbiamo affidato a The European House Ambrosetti lo “Studio strategico per lo sviluppo dell’Umbria” con l’obiettivo di declinare in azioni concrete le indicazioni che emergeranno e ci permetteranno di identificare scenari, priorità e progetti di sviluppo del territorio».