«Spese e rincari. Rialzare la testa è insostenibile»

Direttore, il nuovo anno non è iniziato sotto i migliori auspici anche in ambito economico. Che periodo stanno vivendo le aziende dei settori rappresentati da Confcommercio?
«C’è una definizione che purtroppo spiega al meglio quanto sta avvenendo nel sistema economico ed è ‘tempesta perfetta’. Un insieme di negatività che in assenza di profitti sta generando una fortissima criticità».
Massimiliano Polacco, direttore generale Confcommercio Marche Centrali e Marche, traccia un bilancio della situazione attuale del comparto in regione, gettando inevitabilmente lo sguardo sugli effetti dell’emergenza pandemica.
A cosa si riferisce con il termine ‘tempesta perfetta’?
«Mi riferisco ad esempio al rincaro delle bollette o agli adempimenti normativi che vengono richiesti alle imprese, anche per la copertura del Green pass. Un fardello che le aziende non possono permettersi, in un momento di congiuntura così negativo, nel quale l’andamento delle vendite non è buono e non ci sono forti spinte neanche dai saldi. C’è scarsa circolazione di persone in negozi e ristoranti e tutto a fronte di un aumento dei costi. In questo modo un’ipotesi di ripresa è insostenibile».
Cosa si aspetta da quest’anno appena iniziato?
«Vorrei che si tornasse il prima possibile a una situazione di normalità, che riporti le persone a circolare nei negozi, nella ristorazione e che torni a spirare un vento di ottimismo, che ci dia una spinta a ripartire con entusiasmo e con positività. È chiaro però che non bastano le buone intenzioni. È necessario che vi siano anche interventi strutturali e strategici che devono arrivare dalla politica e, per quanto riguarda l’energia, è importante una presa di responsabilità dei governanti, in quanto i costi elevati di oggi sono dovuti anche ad errori di visione sulla gestione. Abbiamo bisogno non di una visione giornaliera, ma di una prospettiva strategica di medio e lungo periodo, che possa permettere al Paese di ripartire, puntando sull’innovazione e sull’indipendenza energetica dall’estero».
Saranno fondamentali gli interventi del governo, ma è anche determinante il ruolo di un’organizzazione di rappresentanza e di servizio come Confcommercio.
«Ne siamo consapevoli. Per questo continuiamo a impegnarci quotidianamente per dare il nostro supporto e per rendere sempre più efficace la nostra azione. Stiamo lavorando a tutto tondo nei settori di nostra rappresentanza, ma siamo convinti che sia estremamente importante spingere nel comparto turistico per renderlo un settore strategico della nostra economia. In questo senso, crediamo che sia indispensabile dare alle aziende del turismo gli strumenti giusti per puntare all’internazionalizzazione, all’innovazione alla ricerca di nuovi flussi dall’estero. A tal fine abbiamo avviato delle analisi per valutare le imprese, sia a livello social, che a livello digitale, per capire la capacità di attrazione nel mercato estero».
Poi?
«Stiamo cercando inoltre di supportare la ripresa delle zone interne e soprattutto i luoghi del terremoto, sui quali abbiamo due progetti specifici. Il primo ha come obiettivo quello di sviluppare i cosiddetti ‘Borghi digitali’, mentre il secondo è un grande intervento di rilancio in termini turistici della zona terremotata. Crediamo molto nella spinta turistica per dare linfa all’economia del nostro territorio».
Ha parlato di innovazione, più nello specifico di digitalizzazione. Un verbo che non sarà solo nel presente e nel futuro del turismo.
«Certamente. La digitalizzazione è un’opportunità in generale per il sistema economico e può intervenire a supporto di molti settori. Penso al Commercio che può sfruttare i canali online, in un’ottica non di concorrenza, ma come leva strategica da affiancare all’attività tradizionale. Con questi scenari di fronte, il nostro obiettivo è quello di portare gli imprenditori che rappresentiamo ad essere più digitali. Abbiamo creato una nostra società tecnologica, che si chiama Edi Marche, con l’obiettivo di fornire supporto attraverso guide tecniche e formative. Per fare sviluppo nel futuro occorre giocare su più campi, sfruttando la logica della rete: se le imprese non terranno conto di questi aspetti, avranno un cammino sicuramente in salita, indipendentemente dai fattori esogeni ».