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«La sostenibilità ambientale va a braccetto con l’innovazione. La tecnologia per il cambio di passo esalterà le produzioni agricole»

Fabio Rossi, numero 1 dell’associazione di categoria in Umbria: «Le criticità dovute alla pandemia possono offrire occasioni da cogliere»
di Michele Nucci
Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria

La sostenibilità ambientale che va di pari passo con innovazione e tecnologia, è una vera strategia per il futuro. La tecnologia applicata all’agricoltura offre, infatti, molteplici vantaggi nella riduzione di sprechi, nella qualità dei prodotti e nella sostenibilità ambientale. Consente nel rispetto dell’ambiente (acqua, suolo e clima), di produrre con input chimici sempre più limitati, senza per questo diminuire le produzioni agricole».

È la riflessione di Fabio Rossi, presidente di Confagricoltura Umbria, in vista dell’anno appena cominciato. «L’agricoltura umbra, in questa difficile fase storica dominata dalle incertezze dovute principalmente alla pandemia, si trova a muoversi tra criticità da affrontare e opportunità da cogliere. L’anno appena passato e quello appena iniziato – spiega – sono stati e saranno periodi spartiacque per il settore. Tra le maggiori criticità ci sono gli aumenti dei costi di produzione e di materie prime con ripercussioni su tutti i comparti in modo trasversale. Sul fronte del tabacco ad esempio – sostiene Rossi – è a rischio il futuro della filiera tabacchicola, che in Umbria ha il suo cuore nell’Altotevere. Il settore ha mostrato segni di sofferenza a causa dei mutamenti economici del comparto, dell’aumento dei costi di produzione e dell’indebolimento della filiera che prospetta meno volumi contrattati, meno sostenibilità economica e centinaia di posti di lavoro in meno. Altro settore da attenzionare – continua – è quello della zootecnia, con il prezzo dei mangimi per il bestiame notevolmente aumentato. Nonostante la pandemia, però, il Pil del settore ha segnato pure in Umbria una significativa ripresa anche nel terzo trimestre del 2021. Ma questa performance economica dell’agroalimentare va a sbattere subito contro un iceberg. I prezzi dei prodotti energetici, infatti, hanno ripreso a salire e i costi di produzione delle imprese agricole rischiano di finire definitivamente fuori controllo. Non si può trascurare inoltre – aggiunge Rossi –, la problematica della peste suina, dovuta soprattutto dall’ampia diffusione di cinghiali e ungulati in generale. Altro aspetto è quello delle opportunità. Ce ne sono e molte, ma l’agricoltore le deve saper cogliere. Molto bene si sta facendo in questo senso, a livello regionale, grazie alla costituzione di filiere (dopo quella dell’olio e del nocciolo sono in arrivo anche per tartufo e luppolo) che si basano sulla aggregazione e cooperazione. Sfida e volano per l’agricoltura è quindi anche la transizione ecologica e digitale prevista con la nuova Pac – conclude il presidente –: solo in questo modo l’imprenditore agricolo potrà assumere sempre più un ruolo centrale per l’economia del Paese».