«Turismo e commercio traini della ripresa»

Un anno molto positivo si è appena concluso, ma guardando al futuro regna l’incertezza. Il bilancio di Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana, parte dagli ottimi risultati dell’estate 2022, guardando con attenzione a quello che riserveranno i prossimi mesi.

«Il 2022 è andato, nel suo complesso, meglio di quanto ci aspettavamo – spiega Gronchi -. Anche nell’ultimo trimestre dell’anno i risultati sono stati ottimi, nonostante l’aumento dei costi e un’inflazione paragonabile a quella degli anni ’80. L’estate ha segnato un trend molto positivo principalmente per il mondo del turismo, ma anche per quello del commercio, e la cosa migliore è che sono riusciti a reggere fino alla fine dell’anno. A chiudere, appunto, i risultati del periodo natalizio che hanno superato quelle dell’anno scorso. Non ancora al livello del periodo pre pandemia, diciamo, però segnali molto positivi di crescita e alto livello».

E dopo gli ottimi risultati del 2022, si passa alle incertezze del 2023. «Si inizia subito con i saldi, che stanno portando ottimi risultati e alte vendite. La cosa più importante, per gli scorsi mesi e soprattutto per il futuro, è la testimonianza di come turismo e commercio stanno tornando ad essere il traino per la nostra società. D’estate per la costa e d’inverno con le città d’arte, sono stati registrati numeri record grazie anche al forte ritorno di turisti internazionali. Ci stiamo affacciando al 2023 con vari dubbi, diciamo che non possiamo aspettarci fin da subito i risultati dello scorso anno, ma neanche dei particolari crolli. L’inflazione e il caro bollette sicuramente saranno una problematica reale, uniti anche all’aumento dei tassi della banca centrale Europea. Questo avrà come effetto l’indebolimento degli investimenti, e se nel 2022 siamo riusciti a reggere, rischiamo che aprano meno bar e ristoranti, vengano ristrutturati meno alberghi».

Nonostante dubbi e difficoltà che i prossimi mesi potrebbero riservare, però, rimangono due pilastri su cui basare la crescita. «La Toscana deve continuare a credere fortemente nella produzione e export, oltre che al turismo. Due elementi che hanno retto molto bene il momento di maggiore difficoltà, e che possono essere fondamentali nei prossimi mesi. Questi elementi sono stati il volano su cui abbiamo basato la crescita recente. Turismo e commercio sono molto sensibili a quello che succede nella società, nell’ultimo anno ci sono stati 44 milioni di turisti in Italia, e la Toscana è stata in cima alle visite per diverso tempo. Quello che dobbiamo fare adesso è reggere, lavorando nel miglior modo possibile nonostante le incertezze che rimangono, gestendo nel miglior modo i fondi che arriveranno, come i 4.9 miliardi del Pnrr».