Pil positivo, ma nel 2023 ci sarà una frenata decisa

«I dati relativi al 2022 sono ancora positivi: parliamo di una crescita del Pil (prodotto interno lordo) che potrebbe superare il 4%, dove a trainare è sicuramente il settore delle costruzioni con un balzo del 14,4%. Tengono i servizi, un po’ più in difficoltà l’industria ma ancora in soglia positiva. Le difficoltà maggiori le prevediamo per il 2023 dove la crescita sarà attorno allo 0,6% con dati più negativi soprattutto per l’industria, il settore che forse sta accusando di più il problema dell’energia e dell’aumento dei costi».

Lo ha spiegato il vicesegretario generale di Unioncamere Guido Caselli presentando il Rapporto sull’economia regionale realizzato da Unioncamere Emilia-Romagna e dalla Regione, a Bologna. Il 2023 segnerà quindi un netto rallentamento nel trend di crescita, pur restando i numeri dell’Emilia-Romagna superiori alla media nazionale dove la crescita del Pil si ferma a 0,4%.

L’industria manifatturiera, la cui crescita per il 2022 si attesta a 1,1 punto percentuale, rischia una variazione in negativo nel 2023 (-0,7%). L’edilizia, trainante nel 2022, subirà una battuta d’arresto nel ‘23, con una crescita stimata al +1,8%, un valore più basso rispetto agli anni scorsi. Il terziario nel 2022 dovrebbe tornare su livelli prossimi a quelli pre-pandemia, forte di una crescita attorno al 4,6%. Bene anche il commercio e il turismo (anche se non si è ancora tornati ai valori del 2019), mentre a soffrire insieme all’industria è l’agricoltura.

«Preoccupa l’effetto valanga dell’aumento dei costi – ha concluso Caselli – che arriva a coinvolgere tutti i livelli fino al consumatore finale, cosa che vediamo dal dato dell’inflazione, che a novembre in Emilia-Romagna è al +12,4%». L’occupazione media regionale, secondo i dati Istat, nei primi nove mesi del 2022 è in crescita dello 0,5% rispetto alla media dello stesso periodo del 2021 (+9 mila lavoratori), ma risulta essere ancora inferiore al 2019 (-31,2 mila occupati, -1,5%). Nel terzo trimestre del 2022, come emerge dai dati dell’indagine congiunturale di Camere di Commercio e Unioncamere Emilia-Romagna, le imprese artigiane della manifattura regionale hanno aumentato del 2,7% la produzione, rispetto allo stesso periodo del 2021. Una crescita che, però, evidenzia un ritmo molto più debole, se confrontato a quello del complesso dell’industria emiliano-romagnola (+4,7%).

Il fatturato ha segnato un +4,3%, trainato soprattutto dal mercato interno. Ritmo più lento anche per gli ordini, che comunque segnano un +2,2%, con andamento analogo sia sul mercato interno sia su quello estero. Il grado di utilizzo degli impianti delle imprese artigiane si è solo lievemente ridotto, scendendo dal 74,4 al 72,9%. Dal registro delle imprese, emerge una flessione (656 in meno) delle aziende artigiane nell’industria: a fine settembre le attive ammontavano a 26.093, con un calo del 2,5%. Tra luglio e settembre 2022, si è confermata la tendenza positiva dell’artigianato delle costruzioni in Emilia-Romagna. Il volume d’affari a prezzi correnti ha fatto registrare un incremento del 5,7%, rispetto allo stesso periodo del 2021, «un risultato importante ancora più se si considera che è venuto dopo una serie di aumenti sensibili», sottolinea la nota. E si tratta di un dato migliore addirittura dello stesso periodo del 2018 del 10,2%. Dal registro delle imprese, risulta che a fine dello scorso settembre le artigiane attive nel settore costruzioni erano 51.107.

Intanto, dopo due anni segnati dalle restrizioni negli spostamenti a causa della Covid-19, il 2022 è stato l’anno della ripartenza per il settore dei trasporti in Emilia-Romagna, come confermato dal Rapporto economico di Unioncamere regionale. Il sistema aeroportuale in termini di voli ha ottenuto +71,4% e per quanto riguarda i passeggeri +135,5%; positivo anche il movimento delle merci (+12,3%), rispetto ai primi dieci mesi del 2021. In tutto, i passeggeri partiti o arrivati negli aeroporti dell’Emilia-Romagna da gennaio a ottobre 2022 sono stati oltre 7,7 milioni.

Analizzando nel dettaglio i dati raccolti da Assaeroporti, al Marconi di Bologna la crescita di viaggiatori nei primi dieci mesi del 2022 si è attestata al +136,7%, allo scalo Ridolfi di Forlì si conta una crescita del 181,4%, al Verdi di Parma del 15,4% e all’aeroporto Fellini di Rimini, l’aumento è del 211%. Il trasporto marittimo, che si concentra nel porto di Ravenna, ha avuto un movimento merci di oltre 23,1 milioni di tonnellate, in crescita sul 2021 del 2,8%. Il numero delle imprese attive nel settore dei trasporti e magazzinaggio in Emilia-Romagna nel terzo trimestre del 2022 si è ridotto rispetto allo stesso periodo del 2021 dell’1,9% e il numero degli addetti è rimasto pressoché invariato (+0,3%).