La cooperativa dove l’inclusione è la mission di un modello vincente

Dare un’opportunità alle tante persone al di fuori dai circuiti lavorativi. Francesco Clementi nutriva questo sogno, e con straordinarie capacità imprenditoriali e umane, è riuscito a realizzarlo. Il risultato si è fatto concreto in Cristoforo, Cooperativa sociale di tipo B di inserimento lavorativo con sede centrale a Pontassieve, diventata realtà d’eccellenza assoluta e di riferimento per l’Italia. Ampliando e rinnovando continuamente la propria gamma di servizi, ha fatto di velocità di risposta e flessibilità organizzativa le parole d’ordine per rispondere in modo efficiente e completo a tutte le esigenze dei clienti, famiglie, imprese ed enti pubblici.

Francesco Clementi, come mai avete scelto il nome Cristoforo?

«Si ispira a Fra Cristoforo dei Promessi Sposi nel dare una speranza alle persone più deboli e fragili, e richiama l’entusiasmo di Colombo nell’esplorare mondi nuovi, gli stessi che in questi meravigliosi anni di sviluppo e crescita della Cooperativa abbiamo visitato e per certi aspetti conquistato».

Come nasce la Cooperativa?

«È nata nel 2002 come una costola della Cooperativa Orologio, per offrire opportunità alle persone svantaggiate. Negli anni siamo cresciuti in competenze imprenditoriali e capacità di innovazione e investimento, e oggi siamo la prima Cooperativa di tipo B d’Italia su 6mila. Ci siamo organizzati per offrire una risposta completa al cliente con tempi di risposta azzerati. Il coordinamento di interventi e l’ottimizzazione dei costi derivanti da un unico interlocutore rappresentano un valore aggiunto per garantire risultati di altissima qualità».

Quali sono i vostri settori operativi?

«Facciamo tutto, servizi di pulizia e sanificazione, igiene urbana, trasporto e smaltimento rifiuti, autotrasporti e corrieri, portierato e sorveglianza, settore turistico con mostre ed eventi fieristici, traslochi, gestione parchi pubblici, logistica, servizi scolastici come mense e trasporto pasti, pulizie, manutenzione, giardinaggio, protezione civile e tanto altro».

La vostra esperienza imprenditoriale è davvero speciale, ci spiega?

«Solitamente le Cooperative di tipo B si limitano a lavorare sul proprio territorio, noi invece, avendo progressivamente instaurato rapporti con tutti gli enti di collocamento mirato di altre regioni, e creato un patrimonio che ci ha permesso di fare investimenti, abbiamo scelto di esportare la nostra esperienza vincente anche fuori Toscana e aperto 20 sedi in tutta Italia. Abbiamo un portale per l’inserimento di curriculum e facciamo colloqui preselettivi. Pur prestando massima attenzione a bisogni e difficoltà della persona, non facciamo assistenzialismo, ma creiamo opportunità individuando le persone giuste al posto giusto. Creando una serie di società partecipate abbiamo ottimizzato i servizi eroganti, vantiamo tutte certificazioni di qualità, la 231, e anche il Disability Manager, figura specializzata nel creare percorsi d’accoglienza delle persone disabili nelle aziende, che qualifica molto la nostra capacità di inserimento».

Aspettative per il 2023?

«Ogni anno siamo cresciuti del 30% e aumentato il fatturato anche durante il Covid passando dai 24 milioni del 2020 ai 34 del 2021 ai 45 di quest’anno (con 2.100 dipendenti di cui 600 categorie protette) e nel 2023 si supereranno i 50 milioni. Il rapporto di rete con la Cooperativa Orologio – che ha gli stessi numeri di fatturato e dipendenti di Cristoforo – permette di ampliare la gamma di servizi su cui poter fare inserimento lavorativo. Per il futuro l’obiettivo è rimanere al passo coi tempi, con continuità, crescita e innovazione».