Ferretti Group, «Orgogliosi di costruire le barche più belle del mondo»
LA ROTTA è tracciata. «Innovazione e sostenibilità». E indietro non si torna. Verso il futuro si va sulle barche, di quelle belle da far girare la testa, capolavori della maestria made in Italy.
Alberto Galassi, ceo di Ferretti Group, colosso della nautica di lusso ed extralusso, lasciamo i mari del 2023 per fare rotta sul 2024. Che anno è stato e con quali prospettive si guarda ai prossimi mesi?
«Il 2023 è stato un anno fantastico – sorride l’avvocato dalla plancia di comando della multinazionale di Forlì, sette marchi tra i più prestigiosi al mondo, fatturato 2022 di 1,03 miliardi, doppia quotazione in Borsa (Hong Kong e Milano) e oltre 1.900 dipendenti diretti –. Abbiamo rispettato, se non addirittura superato, le nostre previsioni. E posso assicurarle che sono ambiziose. Anche il 2024 è iniziato molto bene. Pensi che nel 2022 il settore nautico ha totalizzato 7,3 miliardi di fatturato complessivo e a giugno del 2023 l’Italia aveva già superato 3,7 miliardi, vendendo all’estero oltre l’88% della produzione. Siamo i primi al mondo. Ecco, come Ferretti Group facciamo anche meglio. Esportiamo più del 90% della nostra produzione e aggiungo: siamo molto contenti dei primi feedback che stiamo ricevendo dal salone nautico di Dusserdolf. Qui abbiamo presentato i nostri gioielli ed è stata subito standing ovation. Sono molto soddisfatto, le dirò di più: mi sento emozionato».
Beh, l’occasione è di quelle che contano, specie se in anteprima mondiale c’è il nuovo Riva El-Iseo, primo motoscafo full electric. Com’è?
«È una gioia, una meraviglia di otto metri e 40, l’entry level della gamma Riva. Elegantissimo, raffinato, chic, anche molto sexy. Riassumo: eleganza, tecnologia e velocità si sposano con stile e classe. Può andare? È Riva, d’altronde. Aggiungo: è il primo con un motore completamente elettrico ed è la prima barca elettrica al mondo certificata dalla Rina. Vuol dire garanzia della perfezione delle nostre misure tecniche e di sicurezza: batterie stagne extracoibentate dal punto di vista termico e alte prestazioni di resistenza al calore. Venticinque nodi di velocità di crociera, quaranta di massima (autolimitata). E ci sono tre modalità di utilizzo, cioè tre tipi di andatura. Li abbiamo rubati alla musica classica: adagio, andante e allegro».
Richieste?
«Tantissime, guardi che quel gioiellino ha cinquanta miglia nautiche di autonomia e può essere benissimo il tender di una grande nave. Siamo noi ad avere inventato e lanciato questo segmento, che si schiama e-Luxury. Riva El-Iseo è il primo della serie e sono sicuro che porterà a crescere tutta la gamma».
A proposito di elettrico e direttive Ue, per l’automotive sarà una rivoluzione. E per la nautica?
«Aspetti, chiariamo subito. Per il settore dell’automotive la sostenibilità elettrica, o ibrida, è una direzione obbligatoria. Lo dice (e lo vuole) l’Unione europea. Nella nautica è una scelta volontaria. Abbiamo imboccato la strada di una sostenibilità alla quale non si può più rinunciare. Studio dei materiali, riduzione del peso, elettrificazione, celle combustibili a idrogeno: lo facciamo perché i nostri clienti ce lo chiedono e perché vogliamo aprire anche questa rotta. Ci andiamo perché ci crediamo, vogliamo esserci e giocare la nostra parte. E lo abbiamo fatto con il marchio più importante al mondo su una strada pioneristica. Ripeto: siamo i primi ad avere ottenuto una certificazione. E poi prenda lo yacht Infynito…»
Marchio Ferretti Yachts?
«Esatto, è prodotto nello stabilimento di Ravenna ed è l’esempio di uno studio che richiede anni e milioni di euro di investimenti. Questo dimostra quanto il Gruppo Ferretti voglia fare la propria parte con i fatti sulla strada della sostenibilità».
Ecco, i nuovi modelli: quali sono in rampa di lancio per il 2024?
«A Dusseldorf abbiamo presentato anche il wallypower 50, ogni anno proponiamo cinque o sei nuovi modelli per ampliare la gamma di prodotto. Ad esempio, in primavera avremo la Navetta 38 di Custo m Line e poi altri a settembre».
Oltre il 90% delle vostre barche va all’estero. Quali sono i principali mercati di riferimento?
«L’Europa e il Medio Oriente fanno da soli il 41,7% del nostro export. E per Medio Oriente intendo Turchia, Paesi Arabi e Golfo Persico. Poi ci sono le Americhe (Stati Uniti, Nordamerica e Messico) con il 26% e il 12% arriva dalla cosiddetta Asia Pacific, quindi Cina, Hong Kong, Taiwan, Giappone, Malesia, Indonesia, Australia, Nuova Zelanda. Le nostre barche arrivano in tutto il mondo».
Come vanno gli ordini?
«Nel mese di gennaio stiamo andando molto bene, siamo su livelli superiori alle aspettative, a partire dalle mie, personali».
Parliamo del progetto della scuola dei mestieri, come sta andando?
«È fondamentale formare le persone, non c’è niente di più importante. In Italia ci sono una voglia e una capacità di artigianalità che non hanno rivali al mondo. A Forlì, Mondolfo, Sarnico (e presto a Ravenna) abbiamo una quindicina di ragazzi per corso e stiamo andando molto bene. Se meritevoli, li assumiamo, insegniamo loro un lavoro e li teniamo da noi. Anzi, le dirò di più: vogliamo una scuola di mestieri per ogni cantiere. E le spiego perché: formare e investire sul territorio permette di avere un vantaggio competitivo e di fare qualcosa di socialmente importante per la comunità».
Territori e comunità: quali sono i progetti per Emilia-Romagna e Marche?
«A Ravenna stiamo costruendo un nuovo stabilimento di 70mila metri quadrati per un investimento di 80 milioni di euro: ci sposteremo la produzione di Wally e Ferretti Infynito, sarà una città. A Mondolfo abbiamo investito per produrre la nuova gamma GTX di Pershing, è uno sport utility yacht. Ad Ancona abbiamo appena inaugurato la nuova sede, uffici e showroom. Noi sul territorio abbiamo investito e continuiamo a investire tantissimo. In generale gli investimenti in ricerca, sviluppo e nuove tecnologie dimostrano la volontà di non fermarsi. Vogliamo sempre e comunque essere all’avanguardia. Crederci, sempre».