Famiglie in crisi. Affitti sostenibili e aiuti ai redditi

«La pandemia, lo scoppio della guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione, la crisi economico-energetica, l’impennata del costo delle bollette e l’aumento del costo delle materie prime hanno prodotto e continuano a far aumentare diseguaglianze sociale e nuove povertà». A lanciare l’allarme è Carmelo Benenti, presidente di Federconsumatori Milano e segretario generale del Sunia Milano, il sindacato inquilini della Cgil.

«La domanda abitativa, nel corso degli anni è divenuta sempre più articolata per composizione sociale, livelli di reddito, esigenze di mobilità territoriali e qualità urbana ed edilizia. Le famiglie sono diventate meno numerose e più povere – spiega – i costi dell’abitare più elevati e i redditi dei lavoratori non si sono modificati, anzi hanno avuto gravi contrazioni. È cresciuta la domanda dei nuclei familiari che trova una soluzione abitativa solo nel pubblico, la cui offerta è insufficiente a gestire l’elevata domanda; è aumentato il numero di famiglie con reddito troppo alto per accedere all’Erp e troppo basso per pagare un canone di affitto nel mercato libero. Il canone concordato, che può dare risposta a questa fascia grigia di popolazione, deve avere massima diffusione su tutto il territorio della città metropolitana. L’aumento costante dei valori di affitto in assenza di interventi pubblici e di risposte adeguate per le famiglie che non possono accedere al mercato – aggiunge – produce sfratti per morosità e pignoramenti dell’alloggio di abitazione. Gli alti costi dell’abitare e dei servizi non sono, infatti, più sostenibili dagli attuali livelli di pensione e salari».

Di fronte a questo scenario Benenti avanza una serie di proposte per invertire la rotta, articolate in più punti. «Aumentare in maniera consistente e strutturale l’offerta di alloggi in affitto a canoni sostenibili agli attuali redditi delle famiglie; sostenere il reddito delle famiglie più deboli, anche alla luce dell’aumento dei costi dei servizi energetici, attraverso un fondo di sostegno e aiuti ai costi complessivi dell’abitare come misura certa e continuativa; individuare delle risorse strutturali e permanenti da destinare agli interventi di manutenzioni ordinarie e straordinarie nei quartieri Erp, al rilancio del patrimonio pubblico, alla ristrutturazione e sistemazione alloggi popolari, all’aumento dell’offerta abitativa. La proposta che il Sunia avanza a Regione Lombardia da anni è destinare almeno il 2% del suo bilancio a queste finalità; affrontare con approccio pragmatico la gestione dalla drammatica emergenza abitativa: è indispensabile una graduazione programmata degli sfratti per garantire il passaggio da casa a casa delle famiglie indigenti sottoposte a provvedimenti di rilascio dell’abitazione principale; incentivi fiscali per la rinegoziazione dei canoni di locazione ed una loro diminuzione per prevenire gli sfratti per morosità incolpevole; rifinanziare il fondo sostegni affitti, che secondo la legge 431/98 è gestito dal Ministero delle Infrastrutture e deve essere annualmente integrato dalla legge di Bilancio. Questo contributo ha concorso negli anni, e in particolare nell’ultimo periodo, sia pure in misura insufficiente, a calmierare i canoni, agevolando la contrattazione tra inquilini con basso reddito e proprietari».