«Anni durissimi ma ci sono tante opportunità»

Un 2022 carico di difficoltà, ma la volontà di rilancio è forte. A fare il quadro per conto di Coldiretti Umbria è il presidente Albano Agabiti. «Si è appena concluso un anno molto difficile a livello economico e sociale – spiega – . Per il settore agricolo, alle prese ancora con le conseguenze della pandemia, un 2022 caratterizzato dalle difficoltà causate dal conflitto in Ucraina, ma anche dagli eventi climatici nefasti che sono tornati a colpire duro. Dalle bombe d’acqua alla grandine ma soprattutto una forte siccità, hanno messo a dura prova diverse coltivazioni del nostro territorio comportando importanti flessioni produttive.

Questo è andato a sommarsi all’insostenibile aumento dei costi aziendali con pesanti rincari. I primi giorni del 2023 – afferma Agabiti – sembrano accentuare ancor più negativamente queste dinamiche, peggiorando la situazione. Tutti i comparti scontano queste difficoltà a cominciare dagli allevamenti, anche per il calo dei consumi della popolazione soggetta alle medesime spinte inflattive. Prosegue il problema dei bassi prezzi all’origine, con le speculazioni che si susseguono sui mercati: gli aumenti dei prezzi al consumo infatti, non si «trasferiscono» su quanto pagato agli agricoltori, che restano l’anello debole della filiera.

«Il nostro progetto – aggiunge il presidente di Coldiretti – punta a creare filiere agricole distintive che vedano sempre più protagoniste le imprese locali cui vanno riconosciuti prezzi più equi. In quest’ambito, l’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare, fortemente voluta da Coldiretti, rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori. Nel prossimo futuro occorre un deciso rilancio, grazie anche alle opportunità che si aprono con il Pnrr, nel quale abbiamo chiesto di raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare. Rimarrà per noi fondamentale la tutela dei redditi degli agricoltori – continua -, così come risolvere quelle criticità che penalizzano il loro lavoro, come i danni causati dalla fauna selvatica o l’eccessiva burocrazia. Attenzione alta anche sul Psr e sulla nuova Pac, che deve garantire reddito agli agricoltori affinché possano seguitare ad offrire alimenti sani, contribuendo alla lotta al cambiamento climatico. Tra le nostre battaglie e temi prioritari, lo stop al cibo sintetico con la raccolta di migliaia di firme anche in Umbria, visto che decreterebbe la fine della nostra agricoltura».

«Ma anche il contrasto al semaforo ingannevole “Nutriscore” – sottolinea – che boccia le eccellenze made in Italy, con la necessità invece di un’etichetta di origine obbligatoria su tutti gli alimenti; infine, la difesa del suolo agricolo e la transizione ecologica e digitale. Occorre investire sulle tante potenzialità concesse dalla multifunzionalità, con la valorizzazione degli agriturismi, della filiera corta e le proposte dei cuochi-contadini e dei mercati di Campagna Amica, potenziando il “marchio Umbria”, centrale in chiave turistica e per filiere agroalimentari che facciano perno sulle eccellenze del territorio. Veniamo da anni durissimi – conclude Agabiti -, ma è il momento di sostenere ancor di più gli agricoltori».