Agricoltura in Umbria

«Adesso la resilienza non basta più. La flessione si combatte con i progetti»

Tempi di bilanci anche per il comparto agricolo. È il presidente della Coldiretti dell’Umbria, Albano Agabiti, a tirare le somme del 2021 e a delineare le strategie future del comparto. «Nonostante la resilienza delle imprese e l’accresciuta strategicità sociale ed economica, il 2021 è stato di nuovo un anno difficile per il settore, caratterizzato dalle conseguenze della pandemia. Un anno su cui hanno inciso pure nefasti eventi climatici, causando importanti «flessioni» produttive di settori chiave per l’agricoltura regionale. Accanto a questo rimane il problema dei bassi prezzi all’origine: gli aumenti di quelli al consumo infatti, non si «trasferiscono» su quanto pagato agli agricoltori. Infine, ma non certo per importanza, l’impennata dei costi di produzione, con in testa quelli energetici, che mettono a rischio la competitività del sistema con un effetto a valanga sull’intera filiera agroalimentare. Il nostro progetto – dice Agabiti – punta a creare filiere agricole distintive che vedano sempre più protagoniste le imprese cui vanno riconosciuti prezzi più equi. In quest’ambito, l’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare, fortemente voluta da Coldiretti, rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori.

Ora occorre un deciso rilancio che non può prescindere dalle opportunità che si aprono con il PNRR, dove è stata recepita quella strategia che da anni Coldiretti porta avanti e che vede l’agricoltura e l’agroalimentare connessi con tutti gli altri settori produttivi. Fondamentale la tutela dei redditi degli agricoltori, così come risolvere quelle criticità che penalizzano il loro lavoro, come la piaga dei danni causati dalla fauna selvatica o l’eccessiva burocrazia che necessita di semplificazione. Altri temi prioritari, quello dell’etichettatura degli alimenti e la difesa del suolo agricolo, così come lo stop al cibo sintetico, fino alla necessaria transizione ecologica e digitale.